Video non significa solo YouTube

Cos'è Vine e a cosa ti serve.

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Hai mai pensato di girare micro video da condividere online? Sì, proprio tu, che usi un avatar come immagine di profilo perché non ti piace come vieni nelle foto (dammi il 5 sorella! Facevo parte anche io del club). Eppure i video sono i contenuti che preferisci quando navighi sui social. Condividi più facilmente una foto o un video che un contenuto testuale, vero? No, non ti spio, ho letto le statistiche sull’uso del web dello scorso anno e sui nuovi scenari del 2015. Pensa che nel 2014 sono stati visualizzati più video su Facebook che su YouTube, la piattaforma di video sharing per eccellenza.

Facebook Vs YouTube?

Eh sì, nel giro di soli 2 anni (2012/2014), il processo di condivisione dei video si è completamente ribaltato. Se nel 2012 gli step erano: Creo un video –> Lo carico su YouTube –> Lo condivido su Facebook, nel 2014 ci siamo semplificati (!) la vita: Creo un video –> Lo carico direttamente su Facebook (e ciao, ciao! YouTube).

Ulallà, che significa?

I contenuti video sono facili da fruire, immediati, veloci. Siamo bombardati 24 ore su 24, 7 giorni su 7 da un numero mostruoso di notizie e informazioni e la nostra soglia media di attenzione media è di 8 secondi (ci siamo persi 4 secondi in 3 anni, fonte: WeAreSocial) per cui ci sono maggiori probabilità che sia un contenuto video a attrarre la nostra attenzione. Insomma i video incuriosiscono, spopolano e sono un trend in crescita. E alla faccia di YouTube, crescono i contenuti video fruiti via Instagram e Vine. (Fonte: WeAreSocial). Ogni giorno, giusto per darti qualche numero, vengono caricati circa circa 3 milioni di video su Instagram e 1 milione su Vine. E alcune previsioni di Social Media Today affermano che i 2/3 del traffico mobile sarà video entro il 2017. Mica pizza e fichi.

Ma che cos’è Vine?

Vine sta ai video come Instagram alle foto. E’ un’applicazione di video sharing che permette di creare e condividere brevi video in loop (come le GIF animate, hai presente?) della durata massima di 6,5 secondi, a cui è possibile abbinare anche una traccia audio. Il punto di forza di Vine: devi essere memorabile in un tempo brevissimo e questo ti stimola ad usare la creatività.

A cosa mi serve?

Beh, puoi fare compagnia a Sir Paul McCartney (!) ma anche ai nostrani Federica Pellegrini, (l’immancabile) Jovanotti, Fiorello e Nicola Savino, giusto per citarne alcuni, con una sorta di video – cazzeggio (concedimi il termine tecnico…) ma puoi anche scoprire e fare moltissime cose utili e interessanti, anche per il tuo di brand. I grandi brand lo hanno capito subito, ma anche alcuni professionisti hanno colto le grandi potenzialità di Vine: è semplice da usare (non devi essere un video maker professionista), è immediato e quindi molto “democratico”.

In soldoni che ci faccio?

  • Ci sono brand come Lowes (una sorta di Brico ma U.S.A.) che ha spopolato con una serie di video, “Fix in Six”, in cui nei fatidici 6,5 secondi mostra dritte e trucchetti pratici per risolvere piccoli problemi quotidiani.
  • Puoi fare promozione creativa dei tuoi prodotti e servizi, raccontandoli in maniera originale, come ha fatto per esempio Oreo.
  • Puoi rafforzare la tua brand identity ovvero la percezione che gli altri hanno di te e del tuo lavoro, mostrando come si usano le cose che crei o i prodotti che vendi, come ha fatto Converse per pubblicizzare il modello Chuck Taylor.
  • Puoi fare personal branding, puoi raccontarti in maniera originale e creativa. La giornalista Dawn Siff  ha realizzato con Vine addirittura il suo CV raccontando in modo ironico ma incisivo le sue competenze e i suoi punti di forza.

* 28/10/2016 – Aggiornamento: Twitter che nel frattempo ha acquistato Vine, ha deciso di chiudere il social dei micro video. Infatti con i video nativi di Facebook, Twitter e anche Instagram, e l’arrivo di Snapchat, fare contenuti video è diventato semplice e veloce direttamente dalle applicazioni che già abbiamo in uso da rendere Vine “obsoleto”.

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